‘L’età de l’angoscia’, Musei Capitolini, Roma

La mostra ‘L’età de l’angoscia’, quarto appuntamento del ciclo ‘I giorni di Roma’, vuole offrire l’occasione per illustrare i grandi cambiamenti che segnarono l’età compresa tra i regni di Commodo (180-192 d.C.) e quello di Diocleziano (284-305 d.C.).
La mostra si sofferma sui profondi cambiamenti che segnarono il III secolo d.C., secolo ritenuto tradizionalmente di “crisi” dell’impero, ma in realtà contenente in nuce alcuni dei germogli più fecondi destinati a mutare per sempre le età successive e ad aprire le porte verso la società tardo-antica. Il titolo della mostra trae spunto da un’opera di Eric Dodds intitolata “Pagani e cristiani in un’epoca
di angoscia” , edita nel 1965, dedicata nello specifico proprio al III secolo d.C. Dodds era amico del
poeta anglo-americano W.H. Auden, che nel ‘47 aveva pubblicato The Age of Anxiety, poema
capace di mettere in luce il vuoto dell’esistenza nel periodo della seconda mondiale, caratterizzato
dalla conversione o ritorno al Cristianesimo e dalla volontà di aderire a un credo religioso, da un
«salto nella fede». La mostra racconta la diffusa crisi spirituale e religiosa che in un clima di ansia generalizzata portò a un abbandono delle religioni tradizionali e all’adesione sempre più massiccia al culto di divinità provenienti dall’Oriente: Iside, Cibele, Mithra, Sabazio. Oltre a loro, naturalmente, Cristo. L’ansia derivava da alcuni problemi concreti e materiali: guerre civili, crisi finanziarie ed economiche, carestie, epidemie e la perenne pressione dei barbari ai confini. La speranza di un futuro più sicuro era talmente diffusa e pressante da alimentare in chiunque quella che gli storici dell’antichità chiamano un’aspettativa di salvezza, legata in primo luogo alla figura dell’imperatore, in teoria garante della giustizia, della sicurezza militare dell’impero e anche suprema autorità religiosa. Il collasso dei sistemi di riferimento sociali ed economici hanno sempre avuto come effetto principale quello di compromettere la quotidianità della vita delle persone, che in modo progressiv e rapido, si trovano ad affrontare l’angoscia del reale. Tra le opere più significative di questa epoca si segnalano il “ritratto colossale di Probo” o il“busto di Decio” dei Musei Capitolini, la straordinaria “statua bronzea di Treboniano Gallo”del Metropolitan Museum of Art di New York, le statue di privati come filosofi dalla Villa di Dioniso a Dion. Eccezionale il prestito di tre statue maschili a figura intera, dal Seicento ospitate nel Casino del Bel Respiro della Villa Doria Pamphilj a Roma ( “Statua di togato”, “Statua di cacciatore” e “Statua in nudità”). Nella ritrattistica privata continua la moda dell’abbinamento di ritratti di privati cittadini o imperatori in corpi ideali, che ricordano divinità femminili come Venere, Demetra,
Fortuna, come nella “statua di Onfale” o eroi come Ercole, che permettono una chiara esaltazione delle qualità e delle gesta del defunto grazie all’assimilazione delle loro virtù eroiche: si vedano il “busto di Commodo come Ercole” o la “statua di privato come Marte”. Le opere esposte per la prima volta insieme, di straordinario livello artistico, ammontano a circa duecento. Imponenti statue in marmo e bronzo, a grandezza naturale, in alcuni casi di misura colossale, busti e ritratti, rilievi in marmo, sarcofagi e urne, mosaici pavimentali e decorazioni pittoriche parietali, e ancora preziosi argenti da mensa, elementi architettonici figurati e altari permetteranno di apprezzare da vicino il gusto di un’intera epoca, di riflettere sui cambiamenti formali e sui temi figurativi presentati da oggetti che decoravano gli spazi urbani e quelli privati (case e tombe).

Consigli

La mostra va dal 28 gennaio al 4 ottobre 2015 nei Musei Capitolini da martedi a domenica; Piazza del Campidoglio 1 – 00186 Roma
Apero dalle 9.00 alle 20.00; la biglietteria chiude un’ora prima ed é chiuso lunedi.
Puoi fare la visita con audioguide che troveresti in diverse lingue.

3 thoughts to “‘L’età de l’angoscia’, Musei Capitolini, Roma”

  1. Pur abitando a Roma ed essendo un abituale lettore di quotidiani, è stato soltanto grazie a questo articolo che sono venuto a sapere di questa interessante mostra. La chiave di lettura proposta è assolutamente originale. Andrò sicuramente a visitarla. Grazie per la segnalazione.

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